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Frasi che contengono la parola bernini

per raccordare la basilica michelangiolesca con il corpo longitudinale seicentesco. All'interno si trova il tabernacolo del Santissimo Sacramento, realizzato in bronzo dorato da Gian Lorenzo Bernini nel

. La fontana, coronata dalla colomba dello Spirito Santo (emblema di papa Innocenzo X) fu anche interpretata come simbolo del trionfo della Chiesa sulle quattro parti del mondo. La tradizione, che vuole il Bernini rivale al contemporaneo Borromini, ha costruito la leggenda per la quale il personaggio che nella fontana impersona il Rio della Plata alzerebbe la mano verso la prospiciente chiesa di Sant'Agnese in segno di difesa. Questa rimane tuttavia solo una leggenda in quanto la costruzione della

: un personaggio marino-umano dalle dimensioni possenti che, ergendosi su una grossa conchiglia, trattiene per la coda e strangola con le gambe un delfino, che si dimena invano. L'acqua sgorga dalla bocca del pesce, come risultato dello strangolamento: Bernini, infatti, nelle sue fontane tentava sempre di fornire una giustificazione logica della fuoriuscita dell'acqua, donandole al contempo un carattere spettacolare.

La facciata si inquadra nel fronte monumentale di piazza di Corte, progettato da Gian Lorenzo Bernini e mantenuto negli interventi settecenteschi come quinta scenografica antistante la lunga facciata di

(influente e disinvolta cognata di papa Innocenzo X), alla quale si disse ad esempio che Bernini avesse donato un modellino in argento del suo progetto della fontana, ma secondo altri fu sempre lei a scegliere Borromini per sostituire il Rainaldi nel completamento della

La formazione del Bernini avvenne, nell'ambito artistico romano, sotto la guida del padre Pietro, in grado di valorizzare il precoce talento del figlio insegnandogli i primi rudimenti della scultura. In quegli anni Pietro Bernini era completamente assorbito nel cantiere della cappella Paolina in

del Polvaccio, considerato nel XVII secolo quello di maggiore fattura; Bernini, in ogni caso, aggrediva il blocco lapideo in tutte le direzioni, conservando al contempo il quadro complessivo della situazione. Tutti gli elementi decorativi venivano in questo modo magistralmente resi, con un'attenzione speciale rivolta agli incarnati, levigati sino alla perfezione.

, le opere teatrali del Bernini erano preparate con grande e minuziosa cura, e non mancavano di colpire per l'arditezza delle realizzazioni sceniche - di cui ideatore e artefice era naturalmente lo stesso artista - che spesso rendevano gli spettatori attori allo stesso tempo. In

, per esempio, il pubblico aveva l'impressione che esistesse una seconda platea immaginaria oltre a quella reale, siccome gli attori vestivano delle maschere che riproducevano i lineamenti degli spettatori; quest'illusione veniva enfatizzata nella fase del prologo, recitato da due attori che si rivolgevano l'uno verso la platea inesistente, e l'altro verso quella reale. Altro prodigio scenico di Bernini assai apprezzato fu quello della commedia

(nord-est), quest'ultima eseguita direttamente dallo stesso Bernini. Sopra le nicchie, attraverso scale elicoidali, si accede a quattro logge, dove, su un fondo di finte nuvole, emergono complessivamente otto delle dodici colonne tortili provenienti dall'

che reggono festoni, mentre i drappi sotto la trabeazione sono in movimento come mossi dal vento. A sottolineare la commissione di un papa afferente alla famiglia Barberini, il Bernini pose su uno dei lati del baldacchino un putto che alza al cielo un enorme corpo d'ape rovesciato; in cima fu collocato il globo con la croce; le statue sono animate in senso barocco e sono impreziosite cromaticamente, come il resto dell'opera, dall'uso della

) venne considerato dal Bernini come un prolungamento coperto della strada, e inquadra il portone di bronzo da una grande distanza: anche il braccio destro del colonnato si ferma proprio prima dell'asse della strada per non interrompere la linea di vista tra la strada e il corridore.

in legno dorato e da un crocifisso-tabernacolo in bronzo, il cui petto era sostenuto da quattro serafini, con la porta decorata da un calice e un'ostia radiosa. Un insieme simile fu realizzato dal Bernini per la

. Il palazzo, oggi sede del Consiglio Regionale d'Abruzzo, nei lati estremi ha due bracci colonnati che a semicerchio formano un piazzale centrale, esempio unico in Abruzzo, d'ispirazione al colonnato di Bernini di

. I pochi immobili realizzati dalla Tiberina si concentrano tra gli assi di Via Scarlatti e via Gian Lorenzo Bernini. Diversi edifici vennero messi in liquidazione come anche i terreni non edificati, i restanti vennero acquisiti dalla Banca d'Italia, dal

Oltre alla generale ripresa del tema, il Bernini, secondo alcune prospettazioni critiche, avrebbe mutuato dal dipinto anche alcune soluzioni compositive ed in particolare la figura del piccolo Ascanio, simile per espressione e per la capigliatura copiosamente riccioluta a quello del Barocci

, in particolar modo del periodo Romano classico attraverso la ricostruzione dello strumentario dell'epoca e di cui sono stati pubblicati i primi due volumi (musica dell'antica Roma vol.I - strumenti a fiato, musica dell'antica Roma vol. II - strumenti a corda); fra gli artisti di queste collane vi sono interpreti quali il Quartetto Bernini

La tradizione, che vuole il Bernini rivale al contemporaneo Borromini, ha costruito la leggenda per la quale il personaggio che nella fontana impersona il Rio della Plata alzerebbe la mano verso la prospiciente chiesa di Sant'Agnese in segno di difesa. Questa rimane tuttavia solo una leggenda in quanto la costruzione della




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Ultimo aggiornamento pagina:

16 Novembre 2021

20:46:35