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Frasi che contengono la parola biagio

Insieme con i comuni di Alessandria della Rocca, Burgio, Cammarata, Casteltermini, Cianciana, Lucca Sicula, Sant'Angelo Muxaro, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina e Villafranca Sicula.

Arginelli, Argine Lupo, Baj, Borgo Piva, Bruciantine, Canova-Fusegno, Cantalupo, Carbonara, Carioncelletta, Casal Federico, Cavaliera, Ca' Verde, Corpus Domini, Crociale, Forna, Gamberone, Guattarella, Lezzine, Luogo Ferri, Malborghetto, Malcantone, Marmagna, Motta, Paolecchio, Ponti Spagna, Punta, Redena, Romea, Rosario, San Biagio, Senetica, Schiavona, Terzana

, l'Ecce Homo, la tela di S. Gaetano, il Crocifisso, S. Nicola, S. Biagio, le reliquie di S. Serafino e di S. Vito martire e la statua di S. Liberato Martire. Di recente, nel corso di alcuni saggi, sono venute alla luce, nella zona absidale, tracce di affreschi trecenteschi.

Tornato a casa, suo padre era divenuto vecchio e malato, e Carmine dovette assumersi il compito di mantenere la famiglia, iniziando a lavorare come contadino presso la masseria di don Biagio Lovaglio a Rionero. Un mattino di maggio

(ritrovamenti sul Colle di San Biagio), anche se un vero e proprio insediamento organizzato si ha solo in epoca romana, come testimoniato da ritrovamenti quali oggetti, monete ed anche un sarcofago di

, presenta ai lati del portale le statue di san Biagio e di san Bernardo, patrono del paese. L'interno a tre navate, con pilastri rivestiti in marmo e affreschi moderni sulle volte. L'altare maggiore del

da un gruppo di privati (fra cui il cappellano dell'Ospedale per i pellegrini di San Biagio, Don Lodovico Zenaroli, e il marchese Girolamo Albergati, confratello di Santa Maria della Morte) che crearono un comitato per la raccolta dei fondi necessari alla costruzione. Alla sua edificazione parteciparono cittadini di ogni classe dal

e da Filippo e Giovanni Ragozzino; al primo si devono i due monumentali angeli posti a capoaltare e i putti ai lati della mensa. Sugli altari laterali sono collocati due grandi dipinti alti tre metri: Un San Francesco di Paola opera di Luigi Montesano e un San Biagio vescovo, di autore ignoto. Di Pasquale Avallone sono i tondi delle cappelle laterali e del transetto raffiguranti i Profeti, realizzati nel

ed era circondato da fortificazioni che contenevano gran parte dell'abitato. Al di fuori delle mura si trovavano, invece, la pieve di Santa Sofia e il convento di San Biagio attorno a cui si andavano formando varie contrade. Lendinara era situata al centro di un territorio molto fertile e i suoi fiumi,

nel luogo di un insediamento di origine romana: Timignano. Il castello fortificato racchiudeva, sul colle, la pieve di S. Ippolito (l'antica S. Biagio) e con una seconda cerchia di mura, Borgo d'Elsa e Borgo Nuovo. Cinque erano le porte (Porta Fiorentina, Porta Pisana, Porta al Vento, Porta Senese e Porta di Borgo), e due sole strade si incrociavano sull'unica piazza (oggi piazza del Popolo). Feudo dei

bizantino. La regione nell'alto medioevo, scarsamente popolata, ospitava eremiti italo-greci che occupavano le grotte come quella di San Biagio. Insediamenti rurali nascevano vicino alle badie italo-greche di San Cono(one) e di San Pietro a Licusati prima dell'inizio dell'XI secolo. Nella badia vicino a San Giovanni a Piro esisteva uno

il ponente genovese o il valico di Lencisa. La presenza stessa delle istituzioni monastiche per l'assistenza ai viandanti testimonia l'importanza di questa via di collegamento (oltre all'ospedale di San Biagio e alla Certosa di San Bartolomeo, nello stesso periodo era sorto, sulla sponda opposta del torrente, presso Fegino, il

Cessato l'ospedale, anche la chiesa di San Biagio fu chiusa al culto e trasformata in magazzino. Con l'incremento della popolazione della zona, nei primi anni del Novecento i parroci di Certosa e Rivarolo proposero all'arcivescovo

Biagio Assereto, compromesso in Genova con la fazione filo-milanese, fu incolpato del voltafaccia di Filippo Maria Visconti e messo al bando. Ricevute dal Visconti le cariche di governatore di Milano e di

lasciano uno dopo l'altro i vertici dell'azienda (l'amministratore delegato Gianluca Brozzetti, il chief operating officer Carlo di Biagio, anche il figlio di Cavalli, Daniele, il quale si era occupato fino ad allora della collezione uomo)

. Secondo altre ipotesi, Enrico il Leone avrebbe portato la reliquia del martire da una delle sue spedizioni in Italia, con sosta nella capitale. Inizialmente questo braccio reliquiario di San Cesario si trovava nel tesoro del Duomo di San Biagio in

(Casa-Andrena) e da una pergamena del periodo Normanno dove si legge che un certo Amerigo, figlio di Ugone della villa di Casandrena, dona all'abadessa del monastero di S. Biagio parte del suo territorio (anno

L'innovazione radicale conduce molto spesso ai comportamenti di resistenza dalla parte dei consumatori. Il dott. Biagio Di Franco ha analizzato questo fenomeno e ha dimostrato che si tratta di un processo a catena sotto forma di spirale, chiamata Spirale della Resistenza all'innovazione

fu fatto erigere da Biagio Manes, un capitano spagnolo che si era stabilito a Bisceglie, l'omonimo palazzo Manes. L'edificio, che si sviluppava su tre livelli (piano terra destinato a deposito, piano nobile e secondo piano), venne costruito a cavallo fra la muraglia e via San Domenico.

salvezza dai magnati che li sopprimevano si depositarono attorno ai monasteri basiliani (si ebbe dunque il ripopolamento della nuova San Biagio) nei numerosi monasteri sambiasini molti contadini dal

Risalente al Trecento, fu una pieve minore probabilmente a causa della posizione montana; da essa dipendevano le chiese di San Jacopo e di Santa Maria di Rogiana (poi di San Biagio) presso il Poggio di San Terenzio

Carlo di Gabriello diede inizio alla linea che si distinse dalle altre per l'aggiunta patronimica del suo nome di battesimo: i Carli Piccolomini. Ebbe diversi figli tra i quali vanno ricordati, Biagio, Francesco e Bandino.

L'idea secondo la quale il nome di Casmene si sia conservato, attraverso elaborate modificazioni, in quello di Comiso trova spazio nello scritto poligrafo di un dotto gesuita di Comiso, P. Biagio La Leta: attraverso un fenomeno

la festa in onore di Maria Bambina dall'arciprete Biagio Biancheri. In questo giorno il piccolo simulacro della Vergine appena nata, esce dalla Chiesa Madre in processione, per il piccolo giro in piazza Madrice.

Nel Quarto nel XV secolo i protagonisti sono i membri della famiglia Gaglioffi, che aveva due palazzi ancora oggi visibili, lungo via Sassa verso il monastero del Corpo di Cristo l'antica casa Gaglioffi con cortile, e all'altezza del sagrato di San Biagio d'Amiterno il Palazzo Gaglioffi Benedetti. Durante la decadenza degli Aragona, negli anni in cui giunse in Italia

, e la chiesa di San Biagio venne riedificata daccapo con tre absidi semipoligonali, secondo uno schema della basilica inconsueto per il periodo dei grandi restauri in stile gesuititico, non rispettato neanche dalle ricostruzioni delle chiese di

: piccola abitazione trecentesca situata in via Roma. Avente pianta rettangolare irregolare, ha alla base due grandi arcate gotiche, e una centrale nel punto focale della facciata. I Gaglioffi si trasferirono successivamente nel Palazzo Gaglioffi Benedetti in via Sassa, presso San Biagio d'Amiterno.

delle anime del purgatorio, San Biagio, e due in zone rurali, anche se oggi risultano lambite dall'espansione edilizia: la chiesetta del Crocifisso, detta del Signore della Santetta, ed il santuario della

, e la chiesa di San Biagio venne riedificata daccapo con tre absidi semipoligonali, secondo uno schema della basilica inconsueto per il periodo dei grandi restauri in stile gesuitico, non rispettato neanche dalle ricostruzioni delle chiese di

Le vittime furono i due macchinisti dell'accelerato e uno di quelli del merci, Antonino Saglimbeni, Filadelfio Di Leo, Pasquale Pugliatti, che vennero uccisi dallo scontro. Gli altri furono il messaggero postale Francesco Di Salvo, che era sull'accelerato, il capotreno Biagio Bonifacio, la guardia di finanza Francesco Cardile e i due passeggeri Salvatore Santamaria e Claudio Fisauli

: Acquasanta, via Arco Marucci, Aspro, Baracca, Capitino, Cesche, Chiano, Ciesco, Coppole, Cornito, Folletta, Friuni, La Pietra, La Riola, Le Martine, Lotola, Maione Lunardo, Maione Stingio, Monticella, Pantaniello, Paodone, via Pisciariello, Pretola, Ripoli, via San Biagio, San Cosimo, San Gaudenzio, San Martino, Serra, Serratola, Sperara, Tasignano, Vigna, Vignali, Vocito,

e presenti nei comuni di Cassino, Pignataro Interamna, Sant'Elia Fiumerapido, Vallerotonda, Acquafondata, Viticuso, Sant'Apollinare, Castelnuovo Parano, Sant'Ambrogio sul Garigliano, Sant'Andrea del Garigliano, Vallemaio, San Giorgio a Liri, Atina, Villalatina, San Biagio Saracinisco, Belmonte Castello, Cervaro, San Vittore del Lazio, Rocca d'Evandro, San Pietro Infine; contestualmente la diocesi ha assunto il nome attuale.

Molte famiglie di profughi vennero ad abitare questa zona di Borsano, che si configura come un quartiere semi indipendente, dotato di negozi, servizi e scuole (elementari Rossi e medie Parini). In onore ai luoghi di provenienza dei profughi vennero intitolate strade e vie ai luoghi simbolo delle terre cedute. Vi sono anche alcune statue erette a San Biagio,

Propongo di adottare quest'immagine di apertura in sostituzione della croce dorata. A mio avviso esprime meglio il concetto di diocesi. Il soggetto dovrebbe essere un san Biagio svettante dal Duomo di Orbetello. Chiedo il parere di tutti ed eventualmente anche proposte alternative.

Simone si trova in una grande (apparentemente infinita) sala bianca con una fila di sedie. Viene apostrofato da Claudio Di Biagio il quale lo informa che si trovano nella sala d'attesa di Google. Qui sono presenti tutti i personaggi e i

La cappella, sita a destra di chi guarda il presbiterio, era originariamente dedicata a San Biagio. Nel XIX secolo fu dedicata alla Beata Vergine dei sette dolori e venne dotata di una statua e di un altare in marmo.

che sostenne le istanze friulane autonomiste per due decenni. Alcuni intellettuali dell'area friulana ravvisarono in questo e in altri movimenti consimili delle tendenze separatiste o anti-italiane: netta a questo proposito fu la presa di posizione e la condanna del poeta graisano Biagio Marin

(CB), l'altare maggiore completato l'anno precedente dal napoletano Biagio Salvati, interamente in marmo intarsiato con il tabernacolo sul quale poggiano due angeli e il paliotto dell'Assunta. L'organo in legno si trova nell'altare maggiore, rappresenta il punto cardine della prospettiva architettonica della chiesa, realizzato tra il

Acquamarcia, Bedoglio, Cadelpicco, Cadelsasso, Caspano, Cevo, Chempo, Civo Centro, Marsellenico, Naguarido, Poira, Ponte del Baffo, Ponte di Ganda, Rebustella San Biagio, Regolido, Roncaglia di Sopra, Roncaglia di Sotto, San Bello, Santa Croce, Selvapiana,

Chiamata originariamente Isola di San Biagio e successivamente Isola di Donna Camilla Litta, essa venne ribattezzata a fine Ottocento per volere del suo ultimo proprietario, l'industriale gallaratese

Chiese di San Biagio, di San Salvatore, dei Santi Apostoli, di Santa Maria della Misericordia, della Vergine Immacolata, di San Salvatore, di Santa Caterina: erano tutte antiche chiese ubicate nel borgo di

La fortuna critica di Biagio Rossetti ha avuto una risonanza su scala internazionale, sebbene la sua produzione sia circoscritta al solo contesto ferrarese, con sporadiche eccezioni. Sulla base delle anticipazioni di Venturi di fine Ottocento

Al momento delle soppressioni napoleoniche, buona parte delle reliquie ancora presenti nelle due chiese conventuali furono acquistate da Gaetano Gresler un pittore e collezionista veronese e rivendute alla chiesa di San Biagio a Dignano

Sebastiano Panizza, Laura Jantunen, Davide Marchesino, Riccardo Guadagnini, Michelangelo Filippi, Gianni Torta, Silvia Dal Dosso, Jacopo e Carlotta Cunial, Linnea Merzagora, Biagio Cattano, Caterina Lani.




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Ultimo aggiornamento pagina:

02 Gennaio 2022

04:41:40