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Frasi che contengono la parola antiochia

ad Antiochia, Monzio ricevere l'ordine di arrestare l'inviato di Costanzo e rifiutarsi sulla base della limitazione di potere di Gallo e Costantina prendere Monzio dalla sedia e gettarlo ai soldati che l'avrebbero ucciso assieme a Domiziano, con il consenso di Gallo.

, che avrebbe reso Antiochia un feudo dell'Impero bizantino dopo la morte di Boemondo; Boemondo aveva effettivamente promesso di restituire tutte le terre che erano state riconquistate quando i Crociati passarono per

Ritratto dell'imperatore Giuliano sul dritto di una moneta coniata in suo nome ad Antiochia. Nei suoi scritti, Giuliano fu critico della figura di Magnenzio, al quale riconobbe soprattutto demeriti nei suoi anni di governo.

Sia Macrino e successivamente Eliogabalo si assicurarono il supporto dei militari ignorando in genere l'opinione del Senato. Macrino era in circostanze disperate dopo la rivolta di Eliogabalo e non aveva altra scelta che rivolgersi al Senato per assistenza. Mentre soggiornava ad Antiochia, Macrino fece un tentativo finale di assicurarsi del supporto, questa volta da Roma. Una combinazione di sfiducia dal Senato, fondi insufficienti, e l'avvicinarsi imminente di Eliogabalo, tuttavia, costrinse Macrino ad affrontare le legioni di Eliogabalo con solo la sua

, il quale - fra lo stupore di quanti non ricordavano (o non volevano ricordare) il giuramento di vassallatico prestato ad Alessio I da Boemondo di Taranto - rispose che Antiochia era storicamente parte dell'Impero bizantino ed il suo Imperatore aveva quindi il diritto di riprendersela.

, dono dei valenzani al monastero di San Giorgio, qui traslata dopo l'abbandono della cappella palatina. Numerose statue e dipinti di varie epoche, veri capolavori provenienti anche da cappelle andate perdute come quella di San Nicola di Mira, statua lignea dorata (sec. XVI-XVII) dal rione Cafasso e Santa Margherita di Antiochia, stessa epoca, dal rione Barri. La tavola di

nei pressi di Antiochia e la sconfitta costrinse Eraclio a ripiegare verso Costantinopoli. L'imperatore persiano Cosroe II, grazie a questa vittoria di Sharbaraz, diresse due offensive, su due punti diversi dell'impero romano d'oriente: un esercito si sarebbe diretto a Costantinopoli, mentre l'altro esercito avrebbe devastato le province della

Attualmente cinque vescovi di Chiese diverse portano tale titolo. Nessuno di questi risiede effettivamente ad Antakya: nel corso dei secoli, infatti, le sedi apostoliche di Antiochia sono state trasferite a causa di

. Anche le chiese di Alessandria, di Antiochia e di Gerusalemme avevano il loro apocrisario a Costantinopoli. Egli doveva inviare precise relazioni scritte alla Santa Sede e attendere le istruzioni del papa, che esponeva prontamente all'imperatore.

della chiesa di Antiochia per la chiesa di Gerusalemme in vista di una carestia che, stando al racconto di Atti, era stata predetta da un cristiano di nome Agabo. Dopo aver portato le offerte della colletta ritornarono ad Antiochia. La notizia della morte di

). Burns, nello smentire i saccheggi di Alarico, si spinge addirittura ad affermare, basandosi su un frammento di Giovanni d'Antiochia, che sarebbe stato Stilicone, e non Alarico, a devastare la Grecia.

per ordine di Taticius. Gli storici Latini imputano questa defezione alla vigliaccheria di Alessio; Anna dice che essa invece fu dovuta a uno stratagemma dell'odiatissimo Boemondo, che voleva fondare ad Antiochia un

, dove fu in grado in breve tempo di farsi proclamare re con pochi scontri dato che il popolo lo supportava. Suo cugino, il giovane Antioco V, ed il suo reggente Lisia, vennero condannati a morte per ordine di Demetrio prima ancora che egli potesse giungere fisicamente ad Antiochia.

(Ghulek Boghaz). Dopo aver attraversato le basse colline ad est del Pyramus, passava attraverso una porta in muratura, il Demir Kapu, ed entrava nella piana dell'Issus. Da quella piana una strada correva verso sud attraverso un'altra porta in muratura ad Alessandretta, e da qui attraversava il Monte Amanus attraverso la Porta di Siria, Beilan Pass, fino ad Antiochia ed alla Siria; e un'altra correva verso nord attraverso una porta in muratura, a sud di Toprak Kaleh, e attraversava il

) di Alessandria e di Antiochia, riducendo la Chiesa ortodossa in Oriente praticamente all'unico patriarcato di Costantinopoli e l'intera Chiesa cristiana calcedoniana ad una diarchia di Roma e Costantinopoli

, i superstiti giudei di Antiochia furono incolpati ingiustamente di aver dato alle fiamme la piazza quadrata, il palazzo del governatore, l'archivio e le basiliche. Essi corsero il pericolo di essere sterminati dagli Antiocheni, anche a causa di un precedente episodio del

si designavano tutti i cristiani di rito bizantino, sia cattolici sia ortodossi, dei patriarcati di Alessandria, di Antiochia e di Gerusalemme. Nel VII secolo avvenne una scissione, all'interno della Chiesa di Antiochia, tra

. Dopo pochissimo tempo, ricevette un altro rapporto con cui gli veniva comunicato che quaranta navi normanne guidate da Giorgio d'Antiochia - considerato dai bizantini un traditore - erano arrivate sotto le mura marittime di Costantinopoli ed avevano saccheggiato numerose ville patrizie lungo la costa del

completamente padroni della scena politica a Roma. I Parti decisero di approfittare del successo per invadere i territori romani, arrivando fino in Cilicia e assediando Cassio ad Antiochia. Qui venne in aiuto

, vescovo di Roma, a Fabio d'Antiochia. Gli ostiari erano necessari nel tempo in cui i cristiani vivevano in mezzo agli infedeli, per evitare che questi entrassero nelle chiese a disturbare le celebrazioni e a profanare l'Eucaristia. Inoltre, essi avevano cura che nelle celebrazioni ciascuno stesse al proprio posto: clero separato dal popolo, e uomini separati dalle donne, e che tutti vi partecipassero in silenzio e con la maggior modestia. Dopo le letture e il sermone, gli ostiari facevano uscire i

Miniatura raffigurante la presa del potere da parte di Andronico Comneno; Maria Comnena e suo marito Renieri del Monferrato furono trucidati, mentre la reggente Maria di Antiochia fu assassinata e gettata in mare

, che era uno stimato uomo di cultura e capo della scuola di letteratura greca di Antiochia. Nella sua disputa con Paolo, lo convinse della sua eresia e spinse per la sua deposizione. Tra le opere di

Francesco, infatti, invitava tutti quelli che chiedevano le sue preghiere a NSJC o quelli che avevano ricevuto una guarigione per sua intercessione a recarsi e rendere grazia al Signore sulla tomba del beato Andrea di Antiochia, nella locale chiesa dedicata al Santo Sepolcro

L'armonia fu ripristinata, Giovanni d'Antiochia e gli altri vescovi orientali scrissero a Massimiano una lettera di comunione con la quale assicurarono il loro consenso alla deposizione di Nestorio. Anche Cirillo gli scrisse, attribuendo il felice esito alla forza delle sue preghiere.

della Santa Croce. Contro la prassi e la tradizione ecclesiastica orientale, i Crociati sottrassero la diocesi, assieme ad altre della Fenicia meridionale, al patriarcato di Antiochia, per sottometterla a




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Ultimo aggiornamento pagina:

01 Gennaio 2022

04:25:32