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Frasi che contengono la parola antigeni

I vasi linfatici sono responsabili del mantenimento dell'equilibrio dei fluidi corporei. La rete di capillari e vasi linfatici lavora per drenare e trasportare in modo efficiente il fluido, insieme a proteine e antigeni, fino al

della regione corticale. Gli antigeni a basso peso molecolare, invece, si impegnano nei condotti FRC per essere poi catturati dalle cellule dendritiche presenti nei condotti stessi. Gli antigeni fagocitati dalle cellule dendritiche direttamente nei tessuti raggiungono i linfonodi grazie all'espressione di un recettore per le

Questo fluido durante il tragitto verso i capillari linfatici si arricchisce di prodotti del metabolismo cellulare, ormoni, antigeni e varie sostanze (che possono essere importanti anche ai fini diagnostici) e si impoverisce di nutrienti. In questo modo la linfa corrisponde grosso modo al liquido interstiziale e la sua formazione consiste nell'ingresso nel vaso linfatico

. In aggiunta vi sono le cellule T regolatorie che hanno un ruolo nella modulazione della risposta immunitaria. I linfociti T killer riconoscono solo gli antigeni accoppiati alle molecole MHC di classe I, mentre le cellule T helper e i

riconoscono solo gli antigeni accoppiati a molecole MHC di classe II. Questi due meccanismi di presentazione dell'antigene riflettono i diversi ruoli dei due tipi di linfociti T. Un terzo, sottotipo minore sono le

. Le mutate cellule tumorali esprimono antigeni che non si trovano sulle cellule normali. Per il sistema immunitario, questi antigeni appaiono estranei e la loro presenza induce i linfociti ad attaccarle. Gli antigeni espressi dai tumori hanno diverse fonti;

) o antigeni proteici che attivino i linfociti T-helper (che poi attiveranno i B stessi). Molti piccoli antigeni (apteni) non sono immunogeni, ma lo diventano se legati con delle macromolecole (carrier) formando il complesso

Le cellule epitaliali timiche corticali sono indispensabili per l'evento di selezione positiva: esponendo antigeni su MHC di I o II classe consentono di scremare i linfociti non in grado di legare gli MHC che vanno incontro ad apoptosi. I linfociti rimasti, tramite lo stesso evento di selezione, subiscono un primo indirizzamento verso la linea

la milza possiede nella polpa bianca strutture funzionalmente e morfologicamente simili: i follicoli linfoidi. I linfociti entrano nella polpa bianca dalla zona marginale: i linfociti T si dispongono prevalentemente lungo le guaine periarteriolari, mentre i linfociti B si recano nei follicoli linfoidi. Sempre nella zona marginale avviene la cattura degli antigeni da parte di macrofagi e APC presenti. Nella polpa bianca, infine, i linfociti B vengono attivati e passano nella polpa rossa che risulta essere densa di plasmacellule

; oltre alle componenti del glutine, possono essere coinvolte altre proteine, come le albumine e le globuline. Per spiegare l'insorgenza di questa forma di asma sono stati ipotizzati come antigeni anche gli acari della farina e l'amilasi di origine fungina (aspergillus), aggiunta ad alcune farine speciali per aumentarne la panificazione.

Le risposte indipendenti dai linfociti T helper (risposte TI) entrano in gioco prevalentemente per antigeni non proteici che non possono essere riconosciuti dalle cellule T la cui partecipazione sarebbe, ovviamente, superflua. Esistono due tipi di linfociti che operano questo tipo di risposta, ovvero i

gli HLA corrispondenti a MHC di classe II (DP, DM, DOA, DOB, DQ e DR) presentano antigeni dall'esterno della cellula ai linfociti T. Questi antigeni particolari stimolano la moltiplicazione di cellule T-helper, che a loro volta inducono i linfociti B a produrre

, capace di far uscire i batteri dalle vescicole. In altri casi, alcune DC possono utilizzare antigeni presenti nelle vescicole (e quindi destinati alle MHC di classe II) in un fenomeno conosciuto come

delle proteasi che degradano gli antigeni. Molte proteine vengono prima legate alle molecole MHC e poi tagliate in peptidi. All'interno dei macrofagi e dei linfociti B esistono delle vescicole ricche di MHC di classe II denominate

consente ragionevolmente la diagnosi nei casi che coinvolgono individui non residenti in aree endemiche (es, turisti), che pertanto non dovrebbero essere mai stati precedentemente esposti all'infestazione. Si dosano anticorpi specifici contro gli antigeni

e anticorpo, che si verifica quando il sangue di due umani viene a contatto. Ossia il fenomeno per cui anticorpi specifici presenti nel sangue si dirigono contro gli antigeni di membrana delle cellule: quelle con la stessa

Dal momento che le cellule NK riconoscono le cellule bersaglio quando esprimono antigeni non HLA (ma non auto), le infusioni di cellule NK autologhe (pazienti) non hanno mostrato alcun effetto antitumorale. Invece, i ricercatori stanno lavorando sull'uso di cellule allogeniche dal sangue periferico, che richiede che tutte le cellule T vengano rimosse prima dell'infusione nei pazienti per rimuovere il rischio di

che stimolano la differenziazione del linfocita B a plasmacellula e la conseguente produzione di anticorpi. I linfociti B che rispondono ad antigeni proteici si riscontrano prevalentemente all'interno dei follicoli degli

) contro gli antigeni della Borrelia sono indicativi di infezione in atto, ma titoli bassi possono causare incertitudine. Gli anticorpi IgM possono residuare dopo l'infezione iniziale, e gli anticorpi IgG possono rimanere per anni.

autonomo intracardiaco. La localizzazione degli amastigoti nel miocardio e la liberazione in questa sede di antigeni protozoari, che si legano alle cellule vicine e diventano bersaglio della risposta immunitaria umorale e cellulare contro

racchiude uno spettro di malattie polmonari, soprattutto interstiziali e immunomediate, causate da un'intensa e prolungata esposizione a polveri organiche e ai relativi antigeni inalati nell'ambiente di lavoro.

Infatti, mentre i prodotti dei geni MHC-I sono antigeni direttamente implicati nel fenomeno del rigetto, quelli che derivano dall'MHC-II sono attivi nei fenomeni di cooperazione cellulare che si verificano nell'ambito della

Le cellule epiteliali timiche corticali sono indispensabili per l'evento di selezione positiva: esponendo antigeni su MHC di I o II classe consentono di scremare i linfociti non in grado di legare gli MHC che vanno incontro ad apoptosi. I linfociti rimasti, tramite lo stesso evento di selezione, subiscono un primo indirizzamento verso la linea

per descrivere un insieme di geni situati sullo stesso cromosoma, che codificano per gli antigeni del sangue o dei tessuti. I primi sistemi di classificazione dei gruppi sanguigni definiti dagli aplotipi comprendono il sistema '

dove confluiscono trasportati dalle APC attraverso le vie linfatiche. Come era stato precedentemente esposto i macrofagi, come le altre cellule presentanti l'antigene, risiedono in forma inattiva in sedi strategiche che possono essere potenziali vie di ingresso degli agenti microbici, quali la cute, gli epiteli del sistema respiratorio e digerente, i sinusoidi del fegato. Una volta catturati e digeriti gli antigeni, queste cellule, attratte da chemochine, migrano per via linfatica nei

filamentose e sferiche prive di nucleo. Queste particelle non sono infettive e sono composte da lipidi e da proteine che formano parte della superficie del virione, che vengono chiamate antigeni di superficie (HBsAg) e che vengono prodotte in eccesso durante il ciclo di vita del virus

La maggior parte delle APC in circolo si riscontrano dunque in uno stadio immaturo e quindi in grado di raccogliere e presentare antigeni. Differenti stimoli ambientali sono in grado di attivare le cellule dendritiche permettendo la maturazione e l'attivazione di diversi tipi di linfociti T-helper e citotossici.

Si sospetta che i fattori ambientali possano sviluppare forme di diabete, ma non esistono prove certe al riguardo. Virus e composti della nitrosourea sono i possibili responsabili. Una recente ipotesi prende in considerazione fenomeni di mimetismo con antigeni del

delle proteasi che degradano gli antigeni. Molte proteine vengono prima legate alle molecole MHC e poi tagliate in peptidi. Esistono all'interno dei macrofagi e dei linfociti B delle vescicole ricche di MHC di classe II denominate

con reazione immunitaria contro gli antigeni del nervo e danno mielinico periferico, ma differisce per il prevalere di deficit motorio multineuropatico cronico, con esordio distale agli arti superiori, a polso, dita e braccia. Il paziente mostra di solito

per la ricerca di antigeni batterici conferma l'avvenuta infezione. Si possono inoltre effettuare test sierologici volti alla ricerca di anticorpi diretti contro gli antigeni batterici; sono considerati positivi qualora si verifichi un aumento di quattro volte dei livelli anticorpali specifici. In alternativa sono disponibili la

HLA/MHC di classe II (DP, DM, DOA, DOB, DQ e DR) presentano antigeni dall'esterno della cellula ai linfociti T. Questi antigeni particolari stimolano la moltiplicazione di cellule T-helper, che a loro volta inducono i linfociti B a produrre

umane, che possono essere ottenute da animali di grossa taglia inoculando in essi siero umano(le cui proteine sono riconosciute come antigeni estranei dal sistema immunitario dell'animale e quindi determinano la formazione di anticorpi). Questo anticorpo viene coniugato con un enzima, tipicamente perossidasi o fosfatasi alcalina, e lavaggio con soluzione tampone; L'anticorpo secondario si lega selettivamente all'antigene, se presente, e l'eccesso viene lavato via. L'assenza dell'antigene specifico per l'anticorpo comporta che l'anticorpo secondario (e il relativo enzima ad esso coniugato), con il lavaggio, venga dilavato.

l'astina introdotta nel campione ha le ogive sensibilizzate con reagenti differenti, in modo che in ciascun campione sia possibile la ricerca simultanea di differenti anticorpi e/o di differenti antigeni, per analisi multiple o per multi-screening;

Gli elminti secretono molecole immunoregolatorie che promuovono l'induzione della regolazione delle Cellule - T mentre inibiscono la funzione degli antigeni presenti nelle cellule o nelle altre Cellule - T.




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Ultimo aggiornamento pagina:

25 Dicembre 2021

14:56:57