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Frasi che contengono la parola abitato

) fino alla stretta gola di Bifonica e poco dopo raggiungevano l'abitato dei Falciani, dove aveva sede una stazione dotata di deposito di materiali e dove era posta una biforcazione: rimanendo sul binario principale andavano a

La linea per Greve, superato il ponte di Cappello, transitava per il borgo del Ferrone, dove si trovavano altri depositi per il materiale di ricambio e per le minuterie dell'armamento, poi toccava l'abitato del Gabbiano, dove si trovava un'altra piccola stazione

sono stati realizzati diversi vasconi artificiali di raccolta dell'acqua piovana e sono in corso di realizzazioni dei canali sotterranei per convogliare nuovamente l'acqua nel canale di Terramaini a valle del centro abitato.

scattata da un dirigibile. La foto mostra una panoramica del centro abitato pirrese con al centro piazza Italia e sulla estrema sinistra il viale Ciusa. Si nota come al di fuori del centro storico le aree erano prettamente territorio agricolo e di campagna, mentre ora buona parte di tali aree sono state urbanizzate.

, connettendosi rispettivamente con le vie Cadello e Ciusa, le quali proseguono per il centro storico del capoluogo sardo. Le due vie si congiungono all'altezza di piazza Italia, piazza principale del centro storico pirrese, e si immettono nella via Italia, asse principale dell'abitato e che arriva fino al confine con il comune di

nonostante il generale Koechling fosse stato in grado di dispiegare un distaccamento di carri Tiger nel centro abitato di Alsdorf, tentando di fermare definitivamente la penetrazione americana nelle difese settentrionali di Aquisgrana.

, in seguito occupato anche nella fase protostorica, ha restituito un abitato neolitico con capanne circolari, probabilmente occupato stagionalmente da una popolazione di pastori, che allevava sia bovini che capre e pecore (

, prescrisse di seppellire i cadaveri in cimiteri lontani dall'abitato (per motivi igienico-sanitari) e di ornare tutte le tombe con lo stesso tipo di lapide, negando ai morti il loro nome, in omaggio agli ideali egualitari della

da ovest e la Marena da sud, che si riuniscono all'interno del centro abitato, a pochi metri l'uno dall'altro; i torrenti una volta riuniti con il fiume Sentino, proseguono verso est fino a confluire nell'

, a Padova. La strada, assai trafficata, attraversa il centro cittadino rendendolo caotico e difficilmente percorribile. Anche per risolvere questa problematica, sono in costruzione due nuove strade di circonvallazione, a nord e a sud del paese, che dovrebbero decongestionare l'abitato e facilitare gli accessi al casello autostradale di Crea e alla nuova stazione ferroviaria sorta lungo la

, le alture del Golan e Gerusalemme Est; Israele si era trasformata in potenza occupante su un territorio abitato da oltre un milione di palestinesi. Nell'atmosfera euforica successiva alla grande vittoria, i politici israeliani si trovavano di fronte al problema di decidere il destino definitivo delle terre occupate e dei futuri rapporti con le potenze arabe sconfitte

coll'aggiunta di un'altra campana...che con ore e quarti, e le sfere molto si rendono utili e commode al pubblico, e specialmente agl'infermi che hanno il loro abitato nella parte di sotto...obbligandosi

all'antico villaggio, secondo una seconda ipotesi la fiamma sarebbe un riferimento al rogo di cadaveri in seguito ad una battaglia avvenuta nelle campagne circostanti all'abitato, mentre secondo una terza ipotesi la fiamma sarebbe un simbolo dei frequenti incendi a cui il villaggio, composto da case di legno e paglia, era soggetto

, l'altro centro abitato della repubblica, donde un torpedone porta alla minuscola capitale. Per spostarsi tra i vari monasteri occorre fare affidamento sulle poche corriere, sui mezzi degli stessi monasteri, che all'occorrenza trasportano i visitatori, sui battelli che collegano i monasteri o le

, centro abitato nato agli albori del secondo millennio a ridosso di una regione abitata prevalentemente da genti slave. Queste ultime, presenti in zona fin da epoca bizantina e longobarda, si diffusero, nei secoli successivi, in quasi tutti i territori che poi avrebbero conformato la Venezia Giulia:

don Giuseppe Azzarello fu autorizzato dall'arcivescovo ad erigere una chiesa intitolata ai Santi Cosma e Damiano presso il nuovo abitato che gli stessi Azzarello stavano costituendo a sud di Fossa. La chiesa venne distrutta dal

, ritenuti di difficile datazione, lasciano in sospeso l'ipotesi di un abitato palafitticolo; una lama in selce e un pugnale di bronzo rinvenuti a Frascale di San Protaso, frazione di Fiorenzuola d'Arda, e attribuiti a questo periodo, sono custoditi dal

crearono delle postazioni difensive nella collina di Heddle, al centro dell'Isola di Mainland, e nella collina Wee Fea, sovrastante l'abitato di Lyness sull'isola di Hoy. Vennero stesi perimetri difensivi attorno la base navale di Lyness, la stazione radar di Netherbutton, altre importanti batterie costiere e numerose baie, mentre una riserva mobile era pronta a essere attivata nella parrocchia di Holm e a Stromness, a supporto delle varie guarnigioni sparse per le Orcadi.

Arangiara prende il suo nome da antiche piantagioni di aranceti, sorge su un territorio abbastanza scosceso contiguo a quello del centro abitato. Qui sono presenti il maggiore numero di chiese come l'Abbazia di Santa Maria e i XII apostoli, la Chiesa del Rosario e la Chiesa del Carmine che nasce sopra una zona collinare.

. Si estende da Porta Reale fino al punto d'incontro dei due fiumi. Qui sorgeva probabilmente il primo centro abitato nell'epoca preromana. Il quartiere nasce dall'unione di Campo della Fiera, dove risiede l'

La fermata venne stabilita costruendo un marciapiede in terra battuta e utilizzando il fabbricato, un casello ferroviario per il comando del vicino passaggio a livello posto a circa un km di distanza e in corrispondenza della strada comunale che adduce all'abitato. La fermata, sempre presenziata da apposito agente di custodia, era di fermata per un limitato numero di treni locali in sostituzione di quella, a servizio del paese, della

I numerosi mosaici, rinvenuti casualmente nell'abitato di Larino, coprono un arco di tempo di almeno cinque secoli, dal II secolo a.C. al III secolo d.C. e testimoniano la ricchezza delle decorazioni che abbellivano le

, non manomettere la segnaletica, non lasciare rifiuti (che potranno essere compattati e trasportati fino a un cestino, o meglio ancora in un centro abitato a fondo valle). Non cogliere specie botaniche protette o molestare animali selvatici, accendere fuochi solamente in luogo adatto e con adeguata competenza, spegnerlo accuratamente prima della partenza, non gettare mozziconi di sigaretta o fazzoletti di carta comunque utilizzati. Complementari all'escursionismo, in quanto svolte in ambiente similare ma con altri mezzi di trasporto, sono le

) la donna fece il nome del duca, dicendo che effettivamente aveva parlato con lei e le aveva consegnato la pistola; la Gibson aveva abitato nella stessa strada dove aveva sede il gruppo romano della

Diverse scene (in particolare quella del tentato arresto di Philippe Gaston da parte delle guardie del vescovo e dell'incontro con Etienne Navarre) sono state girate presso l'antico abitato di Monterano nel Comune di

, i successivi piani regolatori ampliarono la griglia inserendo nuovi assi generatori verso le principali emergenze architettoniche dei dintorni, estendendo l'abitato oltre i limiti delle valli e procedendo con diverse

) poste lungo le pendici del monte Trevasco, che sovrasta l'attuale centro abitato. Quest'ultimo monte difatti, grazie alla sua esposizione soleggiata e, soprattutto, alla sua ricchezza di minerali, ha da sempre favorito insediamenti stabili volti allo sfruttamento delle materie prime. Tra queste si segnalano il

L'abitato ha preso corpo lungo la dorsale che corre alle falde della montagna, corrispondente alle odierne Vie San Gottardo, Sempione, Cappuccini, Borghese e Vallemaggia, e almeno quattro sono i punti focali riconoscibili, ovvero quelli -da est a ovest- delle attuali zone di Ceresol, San Vittore, Sant'Antonio e Passetto, in posizione prudentemente sopraelevata rispetto a lago e fiume, ma da essi non troppo discosti. L'acqua, probabilmente la ragione prima dell'esistenza di Locarno (

possa essere utilizzato a questo scopo; infatti, se il batterio fosse rilasciato in aerosol in uno spazio ristretto e densamente abitato potrebbe causare un numero di vittime significativo e scatenare panico tra la popolazione.

Ritenuto nascondiglio dei partigiani, durante l'ultimo conflitto mondiale fu oggetto della ferocia e cieca rappresaglia di Fascisti e dei Tedeschi che trucidarono sessantaquattro suoi cittadini, in maggioranza anziani, donne e bambini, distrussero l'intero centro abitato, causando un gran numero di feriti -

Circa due chilometri oltre, sempre sullo stesso asse e ormai all'esterno dell'abitato, si trova un altro parco, di fatto un grande prato con sentieri tracciati, bassi cespugli e panchine, in cui si erge la

Scopelliti venne intercettato dai suoi assassini mentre, a bordo della sua automobile, una BMW, rientrava in paese dopo avere trascorso la giornata al mare. L'agguato avvenne all'altezza di una curva, poco prima del rettilineo che immette nell'abitato di

. I lavori rimasero fermi per decenni, tuttavia Lido fu colpita da numerose mareggiate causate dalla deviazione delle correnti dovute agli stessi lavori. Il vecchio lungomare fu distrutto dalla forza del mare e, a protezione dell'abitato, fu innalzato un muro di cemento armato sulla spiaggia. L'opera caratterizza da allora il waterfront cittadino.

dimostrano l'esistenza di un insediamento agricolo, presumibilmente un deposito di derrate alimentari, e testimoniano che a quell'epoca il colle su cui sorge Certaldo Alta era ancora abitato. Molto probabilmente il villaggio agricolo alto-medioevale prese forma dal precedente insediamento risalente all'epoca etrusco-ellenistica e alla fine del

Le industrie si dispongono lungo due zone industriali, una a Nord (Zona industriale Montebello-Fraille) e l'altra a Sud (Bassetto-Avanella) dell'abitato. Le zone industriali e abitative di Badia a Cerreto e di

. Questa ipotesi tradizionale sembra non essere supportata da prove: difatti, le indagini archeologiche inducono a porre i limiti dell'area etrusca a ovest con l'area di Rubiera (RE) e a nord con Mantova e l'abitato del Forcello di Bagnolo San Vito (MN)

. All'estremo nord del territorio varesino, in cresta al Campo dei Fiori, nascono l'Intrino ed il Riazzo, che bagnano l'abitato di Brinzio. Dalla zona montuosa di Varese nascono alcuni torrenti che confluiscono nel

. Il territorio cittadino era occupato prevalentemente da un pendio collinare che diventava montagna anche nelle zone limitrofe all'abitato, che si trovava infatti ai piedi di un'imponente scarpata che dall'

Il castelliere di Cattinara, che si trova tra le valli di Longera e di Rozzol, fu abitato dall'epoca preistorica all'epoca romana. In epoca preistorica i suoi abitanti vivevano sulla sua vetta, poi spianata, mentre in epoca romana lungo il suo versante meridionale, che era meglio riparato dai venti. I reperti scoperti in questo castelliere sono numerosi e molto vari, come cocci, resti di animali e utensili. Degne di nota sono due fibule in bronzo, una delle quali appartenente alla

a sud dell'abitato, si trova un secondo quartiere residenziale, non ancora interamente scavato, che mostra chiare evidenze dell'impianto urbanistico regolare ed ortogonale di Morgantina, articolato su una serie d'isolati d'uguali dimensioni (

femminile e una testina fittile di offerente che testimoniano l'esistenza di vari spazi dedicati al culto e alla venerazione nell'abitato. Ai piedi dell'altura si estendevano due necropoli da cui provengono i corredi con

nel mondo antico, Santiago diventa una meta dell'immaginario medievale, oggetto di una fede popolare radicata e intensa. Umili e aristocratici si incamminano con spirito iniziatico e purificatorio: affrontano, spesso per la prima volta nella loro vita, un lungo e pericoloso viaggio che li porta a contatto con un mondo magico e ignoto, che credono abitato da spiriti e mostri. Il cammino purificario si conclude, come un nuovo battesimo, sul mare, che compare magicamente ai fedeli dopo centinaia di chilometri percorsi per terra. La

era il piano superiore di una casa o di un castello abitato esclusivamente dalle donne. Separare e isolare la componente femminile delle famiglie nobili, fu una pratica attuata in epoca medievale dal

Una nuova espansione dell'abitato si ebbe all'inizio del Novecento, con la costruzione di villini residenziali di villeggiatura, e poi nel secondo dopoguerra, con la nascita di aree residenziali medio-borghesi. Il

. Il borgo era governato da un tribuno e poteva contare su importanti chiese, un ospedale e un castello a torre. Quella che doveva presentarsi come una sottile striscia di terra a sud della laguna era collegata con Chioggia attraverso un ponte di barche dotato di torri difensive che per il canal Lusenzo raggiungeva l'isola di San Domenico; l'abitato era compreso tra la bocca di porto a nord e l'attuale mercato vecchio a sud.

che circondano l'abitato descrivendo una forma ellittica: Monte Pelusello, Talene, Facciasquata, Castelluzzo, S. Lucia, Tarantina II, Oliva, Puledri, Capece, La Selva, Cervarolo, Madonna della Grotta, Pezze di Ferro, Montefocaro, Virgilio, San Paolo, Sativa, Foggia Vetere e

, laddove nel Novecento sorse l'omonima borgata Fidene, e su cui sono presenti tracce di edifici e di opere difensive arcaiche; tombe di epoca protostorica, orientalizzante e arcaica sono state ritrovate ai margini dell'abitato antico e a nord-est, nella confinante Tenuta Radicicoli.

, periodo del quale sono giunti a noi due punte di lancia e un elmo, che si verificarono i primi insediamenti stabili, quando nella parte alta del centro abitato si svilupparono piccoli agglomerati, a margine dei quali cominciarono a trovare spazio le prime coltivazioni stanziali. Si trattava di popolazioni di origine ligure, dedite alla pastorizia, tra cui gli

, largamente venerato in tutta la Val Soana e raffigurato in un affresco ancora oggi presente nella chiesa parrocchiale locale. Nei primi anni del VI secolo, l'abitato venne interessato dalle predicazioni di Sant'

(in origine, un altro lago vulcanico simile a quello Albano e di Nemi) sul colle dell'antica acropoli, dove si trova l'abitato moderno. Di fatto rifondata dai Savelli nel Quattrocento, Ariccia fu acquistata nel

, cisterne per raccogliere l'acqua piovana e case che costituirono il centro abitato principale presso la Cala Santa Maria. Vi vennero coloni palermitani, trapanesi ed eoliani, accompagnati da un centinaio di soldati. Nel

Secondo la tradizione, Alagna - o Lagna - sarebbe stata fondata da un certo Enrico Staufacher che diede inizio alla costruzione delle prime abitazioni permanenti. In quel tempo l'ultimo centro abitato della valle era Pietre Gemelle, situato dove oggi sorge

Il castello Augustusburg, concepito come un puro castello di caccia e residenza estiva, fu abitato come tale solo dalle quattro alle sei settimane all'anno dal principe elettore. Le residenze principali a quel tempo erano il

La divisione tra costa ed entroterra era anche culturale. La costa era principalmente greca e caratterizzata dal commercio marittimo; l'interno era abitato da cappadoci e paflagoni anatolici governati da un'aristocrazia

, che negli stessi anni della fondazione di Ancona avevano occupato il nord delle attuali Marche. Questa idea deriva dalla documentazione archeologica: l'abitato greco e la sua necropoli (IV - I secolo a.C.) si sovrappongono ai corrispondenti livelli archeologici piceni (IX - IV secolo a.C.)

il castello di Santa Maria in Gallo era ormai ridotto a macerie e completamente spopolato, alle pendici del monte venne fondato il nuovo centro abitato di Balzo, attuale centro amministrativo del comune.

posta su un'alta rupe a picco sul mare. L'abitato inizialmente forse privo di cortina muraria difensiva ha trovato difesa nel salto di quota che domina sia la pianura che il mare. La cinta muraria sembra sia stata realizzata in blocchi isodomi (parallelepipedi regolari e modulari) nel IV secolo a.C., e di essa rimangono le prime assise di una

Proseguendo oltre l'abitato, lungo la strada che risale il corso del Chiusella o antiche mulattiere che da essa si dipartono, si incontrano le frazioni di Traversella: Chiara, Cappia, Succinto, Delpizzen, Cantoncello,

), fu abolito nelle scuole l'insegnamento della lingua slovena. Nell'arco di cinque anni tutti gli insegnanti sloveni delle scuole con lingua d'insegnamento slovena, presenti sul territorio abitato da sloveni assegnati all'Italia con il

In epoca greca l'abitato di Molpa, unitamente a Palinuro (che all'epoca era un piccolo villaggio sorto sull'omonimo capo) probabilmente dipendeva amministrativamente dalla ricca e potente Sibari. La polis di

La messe di ritrovamenti nel territorio (costituiti prevalentemente da tombe con il loro corredo funerario), dovuti agli archeologi Paolo e Lorenzo Cassalbini, sembra avvalorare l'origine pre-romana dell'abitato, plausibilmente da ascriversi a popolazioni italiche piuttosto che a coloni provenienti dalla Grecia.

Il territorio del comitato di Szepes fu abitato dagli Slovacchi dal VI secolo e fin dal medioevo anche da coloni tedeschi, che giunsero a popolare le zone della Slovacchia rimaste disabitate, soprattutto dopo le incursioni dei

avrebbe predicato nella zona. Fu edificata una chiesa intitolata al santo, attorno alla quale nacque il centro abitato. Secondo la tradizione il sarcofago avrebbe accolto le spoglie del santo. Tale tradizione non ha mai trovato conferma nelle fonti storiche

abitato dalla gente nera, presso il quale una certa retorica sviluppatasi successivamente attorno alla figura del cantante ha sempre fissato la sua residenza durante il periodo della sua adolescenza.

. Inutilmente gli aversani chiesero a re Alfonso di Aragona il ritorno di Caivano sotto il loro diretto dominio. Nel Cinquecento, come risulta anche da una testimonianza in lingua spagnola, l'abitato era composto da tre nuclei: Caivano, il Borgo Lupario e il borgo S. Giovanni. Fino al

. Nigretto (Negretto) era il soprannome di Comino de Lavalle, bisnonno del Palma, figlio di un Giovanni detto Nigro (Negro) della famiglia Ruggeri. De la Valle non era propriamente un cognome, ma indicava la contrada dove la famiglia aveva abitato o abitava a

Il ponte fu poi smontato e portato in salvo grazie alla difesa dell'abitato di Pozzolo che alcuni volontari del battaglione si erano assunti sulla sponda sinistra fino a che i genieri ebbero terminato il loro lavoro.

Durante gli anni settanta e ottanta, nel centro di Bagno a Ripoli, sono stati condotti alcuni scavi che hanno portato a ritrovamenti archeologici che testimoniano come il luogo fosse abitato fin dai tempi degli

sia per la sua separazione antica, rispetto all'Etruria, essendo la zona, come pure l'Appennino emiliano, abitato da popolazioni liguri,sia per la conformazione geografica ed economica della regione che da sempre ha garantito rapporti e commistioni con genti di ceppo emiliano, con una certa chiusura assicurata dai bacini idrografici dei

ed era circondato da fortificazioni che contenevano gran parte dell'abitato. Al di fuori delle mura si trovavano, invece, la pieve di Santa Sofia e il convento di San Biagio attorno a cui si andavano formando varie contrade. Lendinara era situata al centro di un territorio molto fertile e i suoi fiumi,

Per salire sul Monte Nuovo bisogna arrivare ad Arco Felice, frazione del comune di Pozzuoli. Dalla strada principale alberata dell'abitato si distacca un diverticolo carrozzabile che sale su fino all'ingresso dell'

. Un elemento propulsore dello sviluppo del centro abitato fu il privilegio di organizzare il mercato settimanale nel giorno di sabato e una fiera annuale all'inizio di settembre, concesso all'abate dall'imperatore

, ottocentesco borgo di pescatori, sovrastato a monte da due fastose ville nobiliari chiaramente visibili anche in treno; due promontori individuano una larga baia sabbiosa che si estende dal centro abitato al Pisciotto, lo sperone sul quale si ergono i ruderi della

che devastarono le coltivazioni dei contadini armeni e seminarono il terrore presso la popolazione. Inoltre fece in modo che i profughi turchi che dovettero lasciare i territori a maggioranza cristiana nei Balcani si stanziassero nel territorio abitato dagli armeni, concedendo loro le terre a prezzi di favore

Chiesa della Madonna del Castagno, XVII secolo a poche centinaia di metri dall'abitato. Prima dei lavori di rifacimento, vi era soffitto in legno dipinto a motivi tardo barocchi.Vi sono tre altari barocchi tra cui quello centrale con l'immagine su tegola della Madonna omonima.

, tra cui un avamposto a sud dell'abitato che, insieme al Corniano ad est, proteggeva il paese dalle incursioni nemiche, alla giurisdizione di Milano. Dal punto di vista religioso invece la chiesa con tutte le sue

un tempo importantissima via di comunicazione (che, attraverso l'abitato di Santo Spirito e dell'attigua Palese si collegava, prima delle modifiche degli anni settanta, direttamente a Bari, in corrispondenza di Piazza Massari e del

, in origine parti di un pulpito smembrato, sicuramente opera di Wiligelmo. Inoltre, al maestro sono attribuiti gli stipiti del portale principale, decorati da un tralcio abitato nelle parti frontali e da

. La fondazione di un primitivo insediamento abitativo potrebbe risalire al I o II secolo a seguito del ritrovamento di alcuni reperti presso l'odierno abitato. In particolare, lungo l'antico valico di Casa del Romano sono stati trovati i ruderi di un tempio religioso o cappella, forse di un preesistente complesso monastico fondato dai

. Nonostante siano trascorsi millenni, questi villaggi nuragici non sono scomparsi completamente ma si ritiene che le popolazioni nuragiche abbiano abitato costantemente i siti, mantenendoli in vita e originando alcuni paesi della Sardegna odierna, forse a quelli che hanno come prefisso la parola

: Ormai ricompreso nell'ambito del centro abitato, la tradizione locale vuole che il luogo di questo insediamento corrisponda al sito originario del centro abitato, poi spostatosi in pianura a seguito di mutamenti nel corso del Viana. Nell'Ottocento pare che tra le vigne affiorassero resti di numerose rovine.

, l'antico centro abitato, venne interamente avvolto e poi ricoperto dalle lave che risparmiarono soltanto una piccola parte della chiesa di Madonna degli Ammalati e il campanile della chiesa madre. Parte della popolazione ottenne il permesso di ricostruire il

, a quest'abbazia si deve il nome dell'intero abitato sorto successivamente. L'edificio appartenne a tutta una serie di ordini ecclesiastici ossia ai benedettini, agli agostiniani, ai paolini e ai gesuiti. Oggigiorno, oltre alle preghiere ed alle messe vi si possono ascoltare pure concerti da camera.

. Dell'abitato preromano rimangono parte delle strade lastricate, degli acquedotti, dei mausolei, di altri impianti sepolcrali, della basilica, di un impianto termale ma soprattutto del teatro, il quale poggia naturalmente pendio di una collina.

Il maniero, costituito da diversi edifici e torri che si affacciavano su una corte centrale, era difeso da una doppia linea di fortificazioni, tuttora in parte visibili, che scendevano fino all'abitato sottostante. Di fronte a esso, entro la seconda cinta di mura, si trovano invece i resti della Torre della Porta e della Porta Castri, grazie alla quale si accedeva al castello e al borgo antistante, abitato dalle maestranze del maniero. Di fronte all'ingresso si trova la duecentesca cappella di San Giacomo, unico edificio perfettamente conservato del complesso, che contiene un dipinto di Sebastiano Mazzoni e ospita le spoglie dei locali feudatari.

Cinta muraria, prima fortificazione eretta a Maniago contemporaneamente alla costruzione del castello in epoca medievale, per difendere il feudo. Inizialmente si sviluppavano solo intorno al castello e proteggevano il borgo posto di fronte a esso, successivamente furono ampliate con un secondo giro di mura che giungevano fino all'abitato maniaghese, che allora si sviluppava ai piedi del castello. Oggi alcuni tratti di questa fortificazione sono visibili lungo le vie del centro storico.

; ancora oggi nelle gole sono visibili gli imponenti tagli nella roccia operati per permettere il passaggio della strada. La strada si inerpica progressivamente sino a uscire dalle gole giungendo all'abitato di

in poi, con l'espansione dell'abitato e lo sviluppo del castello, che comparvero edifici abitativi anche al di fuori delle mura. Si vennero a formare, quindi, i tradizionali quattro borghi o quadre: Bassina, Gazzolo, Borgonuovo e Malborgo.

Collegati tra loro da una maglia di intricate stradine, essi diedero all'abitato il caratteristico aspetto di borgo medievale arrotondato, circondato da fossati chiamati sarche (cerchie, appunto), poi successivamente colmati e divenuti strade.

; le opere di difesa cittadine erano costituite solamente da una torre a presidio del ponte romano, dal castello a protezione della porta aperta sul mare nel punto opposto al ponte e da semplici mura che disegnavano uno stretto trapezio attorno all'abitato sulla destra del fiume. Queste mura, inframmezzate da torri di guardia, cingevano i resti dell'antico borgo di

, parla di Pescara come un villaggio semi abbandonato, descrivendo l'ormai compiuto collasso dell'abitato medievale, in cui restavano attive solo le strutture strettamente correlate ai traffici commerciali del porto

alla periferia sud dell'abitato, al posto della cappella omonima, patronato della famiglia Sabinelli, nella quale si venerava un'icona mariana ritrovata in quel luogo. La costruzione, prospiciente il mare, presenta un semplice prospetto a capanna, caratterizzato da un pregevole

Mater Christi, anch'essa costruita lontano dal centro abitato e vicino all'omonimo insediamento rupestre e dall'architettura modesta, La chiesa di San Domenico situata nella parte bassa del centro storico e la

. Il nucleo originario del centro abitato fu costruito a poche centinaia di metri a monte della strada maestra. La struttura urbanistica iniziale di Castel Bolognese fu quella tipica dei centri di fondazione medioevale, con alcune strade parallele ed una trasversale di collegamento

, sebbene non attesti la contemporanea sussistenza di un centro abitato, lo fa senz'altro supporre visto che la presenza sull'epigrafe pare suggerirne una qualche importanza. A tal proposito si suppone che la fondazione romana possa esser posta cronologicamente in concomitanza alla conquista della vicina

. Numerosi sono i reperti archeologici rinvenuti in diverse zone circostanti il paese, testimonianza di coloro che si trovarono ad abitare queste terre e che qui lasciarono tracce del loro passaggio. In una vasta area situata a nord dell'abitato, vennero infatti ritrovati oggetti risalenti al periodo tra l'

, ovvero del primigenio accampamento militare romano poi trasformato in insediamento abitato, che fu posizionato, per motivi strategici, poco a ovest del villaggio celtico, nei pressi della moderna piazza San Sepolcro

, Spignon e Tarcetta, faceva parte della Banca di Antro che riuniva i propri eletti, per il disbrigo degli affari amministrativi e giudiziari di prima istanza relativi alla popolazione della val Natisone e della valle dell'Alberone, intorno alla lastra di pietra posta sotto i tigli che crescevano nei pressi dell'abitato di Biacis. Le due Banche di Antro e Merso formavano, insieme, il Grande Arengo che si riuniva, ordinariamente una volta l'anno, nei pressi della chiesetta di

nell'Appennino Emiliano. L'abitato di Ciano d'Enza si trova su un terrazzo alluvionale circondato dalle catene montuose calanchive della provincia di Parma e da quelle del comune di Canossa, in particolare alle spalle del paese si trova il verdeggiante monte Albano alle cui spalle si nota a fianco del castello di Canossa, ricoperto da boschi di querce, il

, un quartiere allora abitato da cinesi e da olandesi. Il governo olandese gli mise a disposizione il terreno richiesto per erigere la sua tomba. Anche sua moglie venne sepolta poi nel medesimo complesso.

. Si tratta di aree cimiteriali riconducibili agli insediamenti che dovettero collocarsi a ridosso della grande villa romana posta a Cogozzo e nei pressi dell'importante centro abitato romano di Sarezzo.

sorge nel centro dell'abitato di Baruchella. Costruita nel XVI secolo per sostituire il preesistente edificio di culto, venne successivamente ristrutturata nel XVII e nel XVIII secolo con elementi architettonici




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Ultimo aggiornamento pagina:

10 Marzo 2021

00:27:45